Bergamo Alta e la mostra Cecco del Caravaggio
Sabato 22 aprile 23
Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della cultura, Accademia Carrara riapre al pubblico a seguito di un importante progetto di rinnovamento museale, con la prima mostra mai dedicata a Cecco del Caravaggio (Francesco Boneri 1585 circa post 1620), allievo e modello del Merisi. Atipico, insofferente alle regole, destinato a suscitare contrasti e forse inimicizie, sebbene pressoché assente dalle cronache storiche e da quelle giudiziarie (a differenza della maggior parte dei suoi colleghi della cerchia caravaggesca), l’enigmatica figura di Cecco del Caravaggio appare come anticonformista capace di clamorose novità negli impianti iconografici virtuoso di una pittura straordinaria implacabile nella definizione delle forme dei contorni nel colore naturalista oltranzista audace iperrealista ante literram prepotente e privo di timori censori a tratti esplicito nei rimandi erotici e nei messaggi omosessuali. Il caso Cecco del Caravaggio è relativamente recente i nuovi studi avviati da Gianni Papi a partire dagli anni 90 così come i traguardi raggiunti, tra questi la scoperta di alcune opere, dimostrano quanto la storia dell’arte sia materia viva e vivace capace, se perseguita, di rinnovarsi continuamente anche contro quella sorta di damnatio memoriae che ha ben presto colpito le vicende artistiche di Boneri una specie di trascuratezza sistematica che oggi potrebbe rientrare nell’ampio spettro della Cancel Culture. Il percorso mette in evidenza sia autori, come Merisi e Savoldo da cui Cecco trasse ispirazione, sia una serie di artisti che furono a lui vicini (tra i quali Valentin de Boulogne, Bartolomeo Mendozzi e Pedro Núñez del Valle) attraverso prestiti da collezioni soprattutto pubbliche Gallerie degli Uffizi Palazzo Pitti di Firenze Museo del Prado di Madrid Kunsthistorisches Museum di Vienna National Gallery di Atene Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini di Roma Gemäldegalerie di Berlino Galleria Borghese e Pinacoteca Capitolina di Roma Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia Wellington Museum di Londra Ashmolean Museum di Oxford per citarne alcune.
La mostra di Bergamo offre, per la prima volta uno sguardo trasversale e pressocché completo sull’operato di Cecco riunendo capolavori rivelatisi fondamentali nel percorso di ricostruzione del corpus dell’autore.
CITTÀ ALTA
La più tradizionale delle visite a Bergamo, ma anche quella che tutti ricordano. Un itinerario affascinante e coinvolgente per scoprire insieme un gioiello senza tempo. Città alta, da sempre considerata il cuore di Bergamo, è ancora oggi il quartiere più bello e più emozionante. Il fascino delle vie ciottolate, i suoi scorci silenziosi, l’instancabile funicolare, le tante chiese con il suono delle campane, il profumo del pane: Città alta non lascia mai indifferenti, piuttosto lascia sempre un ricordo nella memoria di chi la visita. Il centro storico è una zona a circolazione limitata, e con una piacevole passeggiata è possibile vedere i punti di maggior interesse. Gli immancabili sono sicuramente la basilica di Santa Maria Maggiore, un magnifico edificio romanico che il tempo ha impreziosito, la Cappella Colleoni, il monumento funerario di uno dei più importanti condottieri del XV secolo e Piazza Vecchia, il salotto buono della città, su cui si affacciano prestigiosi palazzi storici, tra i quali primeggia il Palazzo della Ragione. Accanto a questi gioielli, scoprite con Città Alta nasconde anche molti piccoli segreti gelosamente custoditi nelle strette vie medioevali, che saranno svelati durante la visita guidata. Indimenticabili lo spettacolare panorama godibile dalla Rocca Viscontea e, ancora, l’intatta cerchia delle Mura venete, che racchiude tutti questi tesori.