Novara, paesaggi, realtà, impressione simbolo da Miglia a Pelizza da Volpedo
Sabato 15 marzo 2025
La mostra offre un’affascinante panoramica sull’evoluzione della pittura di paesaggio dal Romanticismo al Divisionismo attraverso le opere dei più importanti artisti italiani del tempo. Organizzata secondo un allestimento cronologico e al contempo tematico, la mostra si apre con le sezioni dedicate all’affermazione della pittura di paesaggio in età romantica, favorita in Lombardia dall’istituzione – nel 1838 – della cattedra di paesaggio presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Opere di artisti attivi in Lombardia come Giovanni Migliara, Giuseppe Canella e Giuseppe Bisi si accompagnano alle prove pittoriche degli artisti piemontesi, come Antonio Fontanesi, e genovesi, la cui opera è fortemente segnata dall’influenza della scuola del ginevrino Alexandre Calame.
L’esposizione prosegue con un approfondimento sul naturalismo lombardo che vede protagonisti Filippo Carcano ed Eugenio Gignous, dediti alla pittura en plein air nei pressi del Lago Maggiore. Un affondo tematico sulle vedute milanesi di Mosè Bianchi e Giovanni Segantini, ambientate tra i Navigli e i luoghi di una Milano ormai scomparsa, conduce all’ultima sezione dedicata alla pittura divisionista di Segantini, Morbelli, Pellizza da Volpedo, che ci trasporta tra le altre vette della Svizzera e la campagna piemontese. Con circa ottanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private, l’esposizione “Paesaggi. Da Migliara a Pellizza da Volpedo” offre un imperdibile viaggio attraverso l’evoluzione della pittura di paesaggio italiana tra Ottocento e Novecento, che dal realismo descrittivo di età romantica passa attraverso la ricerca dell'”impressione dal vero” della pratica en plein air per concludersi con l’approdo alla dimensione simbolista della pittura divisionista.